Designing for Aesthetics of Interaction

Call for Papers “Designing for Aesthetics of Interaction”

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Special Issue on

Designing for Aesthetics of Interaction

Now that the world of HCI has united with the world of product design, and computers are no longer merely a means for doing our jobs but also an integral part of our lives, one might question the appropriateness of functionality and efficiency as the main guiding principles for design. The spectrum of efficiency, productivity and, in general, “getting things done” has been enriched by other values, such as those represented by curiosity, playfulness, intimacy and creativity. User experience and the aesthetics of that experience are becoming increasingly paramount.

Furthermore, when we look at the abundance of interactive products on the market, we can see a shift in aesthetic focus, moving from aesthetics of appearance to aesthetics of interaction. Can designers design products that not only look attractive at first sight, but are also beautiful to use? What makes for aesthetics of interaction, how can we design for such an interaction, and how can we model and study the interactive experiences that are central to such an approach? Some more specific questions might be: What is the role of embodiment and narratives in the interactive experience? Does aesthetics of interaction require a phenomenological point of view? Can one study aesthetics of interaction without using one’s hands, that is, without actually designing and building experiential prototypes?

The field of Aesthetics of Interaction is indeed emerging, and emerging in many different directions, with different definitions, different models, different implementations. This special issue of the International Journal of Design aims to reflect on the status quo and to find new paths toward a maturity of this area of research. We are seeking high-quality, original papers that address conceptual, theoretical, methodological and practical issues of designing for aesthetics of interaction-papers that will serve to enhance the overall body of interaction design knowledge. Possible topics include:

  • Theoretical approaches to aesthetics of interaction–foundational notions, theoretical frameworks, philosophical embedding, and links to existing theories that are relevant to interaction design
  • Methods, tools and approaches for designing and evaluating aesthetics of interaction
  • Design and evaluation cases, including experiential prototypes

Schedule

  • Full Paper Due:
  • Notification of Acceptance:
  • Final Version of Paper Due:
  • Special Issue Publication Date:
1 March 2010
1 May 2010
1 June 2010
1 August 2010

> for more information visit: www.ijdesign.org/ojs/index.php/IJDesign/announcement

Criteri redazionali, tipografici, graficiindicazioni generali

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Alcune indicazioni per i dottorandi del nuovo ciclo (e per gli studenti del clasDIP, in particolare del corso Design e Innovazione, prof. Medardo Chiapponi), in materia di criteri redazionali, tipografici, grafici.

– In primo luogo, il Dottorato in Scienze del design ha prodotto un documento contenente le Convenzioni grafiche e redazionali da adottare per la produzione di testi e documenti da parte dei dottorandi:
«L’obiettivo di questo documento è di uniformare, dal punto di vista formale e da quello redazionale, le tesi di dottorato e i documenti prodotti dalla comunità scientifica del Dottorato di ricerca in Scienze del design. Si intende conseguire un duplice scopo: offrire un’immagine coerente e unitaria della produzione del Dottorato e rendere facilmente accessibili e raffrontabili i risultati della ricerca stessa, anche per la comunità scientifica in generale».
Le Convenzioni sono dunque da adottare per la stesura e la elaborazione di documenti rivolti all’interno della comunità del dottorato e per la redazione della tesi di dottorato.
Le Convenzioni possono essere scaricate in formato pdf da questa pagina, dove è anche possibile scaricare un template per l’impaginazione (qualora non si utilizzi Indesign, programma con il quale il modello è stato realizzato, nelle Convenzioni sono fornite indicazioni sufficientemente chiare in merito a margini, misure ecc.).

– In secondo luogo, per quanto riguarda gli aspetti redazionali, tali convenzioni possono fornire una utile guida per dottorandi e studenti anche allorché desiderino scrivere e pubblicare in lingua italiana, al di fuori del nostro dottorato. Per quanto riguarda la redazione di bibliografia e note, tali convenzioni possono essere parimenti utili per pubblicazioni in riviste non accademiche e/o che non prevedano diversi criteri.

– In terzo luogo, si ricorda che chi desideri pubblicare in lingua straniera dovrà studiare e adottare i criteri redazionali riconosciuti e accreditati all’estero.
In particolare, per quanto riguarda la lingua inglese non solo si dovrà avere cura nel redigere il testo uniformemente in inglese americano oppure in inglese britannico (US Spelling o British Spelling), ma si deve ricordare che esistono diversi sistemi per i riferimenti bibliografici, e che anche nel settore del design diverse riviste richiedono l’adozione di convenzioni diverse.
Uno fra gli stili redazionali e di citazione bibliografica più noti è il Chicago Manual of Style, che per esempio è utilizzato da Design Issues e da Design and Culture. Per il Chicago Manual of Style è possibile accedere online a pagamento o ordinare il volume; tuttavia, per apprendere i criteri base, si posson trovare in rete versioni semplificate e ridotte, che contengono i criteri essenziali, ed è sempre utile osservare come sono stati redatti gli articoli già pubblicati nelle riviste interessate.
Per chi si interessi però di design in relazione ad altri ambiti, si dovrà fare attenzione all’esistenza di altri criteri. Per esempio, chi si occupi di design e scienze sociali, e desideri pubblicare su una rivista specializzata, potrebbe essere necessario adottare lo stile APA (APA style), ovvero dell’American Psychological Association (si veda anche l’uso del sistema autore-data entro parentesi).

Infine, un cenno alla gestione via software di riferimenti bibliografici e connessi. Negli ultimi anni sono stati sviluppati software che consentono di catturare e gestire automaticamente i riferimenti bibliografici; adottando questi software – come Bookends – è inoltre possibile passare con facilità da un sistema di citazione a un altro, a seconda delle esigenze, risparmiando certamente un bel po’ di lavoro.
Naturalmente non è questo l’unico vantaggio di questi software, giacché consentono anche di raccogliere e collegare informazioni diverse, come testi, immagini, link ecc., di annotare e inserire commenti, dunque di produrre schede utili in fase di ricerca e di predisporre contenuti e materiali che saranno ancor più utili in fase di riorganizzazione di idee e contenuti durante la stesura di articoli e della tesi.

Per quanto riguarda in generale la preparazione, il metodo e la strutturazione della ricerca e della tesi (ma anche di articoli e paper), sempre utile rimane in lingua italiana Umberto Eco, Come si fa una tesi di laurea (Bompiani).



Divagazioni, oltre le convenzioni

– Guardando all’attualità, e prima di dis-perdersi nel mare della rete, un significativo richiamo all’importanza della carta stampata, e delle biblioteche, nella cosiddetta “era dell’informazione” è quello di Robert Darnton, The Research Library in the Digital Age;
– Guardando invece al passato, per capire meglio il presente, importanti contributi sulla storia della grafica (e della redazione) per la stampa e dell’editoria si trovano in vari volumi pubblicati da Sylvestre Bonnard, in particolare nelle collane “I materiali e le tecniche”, “Il sapere del libro”, “Universo Libro”;
– Un approfondimento per chi voglia un rigoroso esempio di norme redazionali e tipografiche, può esplorare il volume Fabrizio Serra, Regole editoriali, tipografiche & redazionali, con prefazione di Martino Mardersteig, postfazione di Alessandro Olschki, e un’appendice di Jan Tschichold; di queste regole è disponibile un estratto in italiano e inglese online;
– Per chi sia interessato a forme e contenuti, grafica e scrittura, spunti e materiali si trovano sempre nel lavoro dell’italiano Alessandro Segalini, graphic e type designer con una preziosa sensibilità per lettere e parole: http://www.as8.it/; si vedano per esempio i criteri preparati da Segalini.

Estetiche del Camouflage

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In occasione dell’uscita nelle librerie, siamo lieti di invitarvi alla presentazione di

Estetiche del Camouflage
et al. edizioni Milano, 2010
a cura di Chiara Casarin e Davide Fornari

La presentazione si terrà a Venezia nella Galleria della Fondazione Bevilacqua La Masa  di Piazza San Marco
martedì 9 febbraio alle ore 17.30

Parteciperanno
Angela Vettese Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa

Massimo Piattelli Palmarini (Università dell’Arizona e IUAV di Venezia)

Patrizia Magli (Università IUAV di Venezia)

Marco Vannini (Università di Firenze)

Raimonda Riccini (Università IUAV di Venezia)

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